Nel mondo di Testo

Nei giorni scorsi mi trovavo a Firenze e ho programmato di andare a Testo, l'importante rassegna dedicata all'editoria contemporanea realizzata nell'ambito di “Pitti Immagine”, giunta quest'anno alla terza edizione.

Attratta da un programma denso e interessante, mi sono presentata nella tripla veste di lettrice curiosa, di autrice emergente in cerca di fama (sono esagerata? Sì, decisamente!) e di appassionata editrice di me stessa.


Una volta varcata la soglia, l'immenso capannone della Leopolda, sede della manifestazione, mi è apparso in tutto il suo splendore come un grande viale fiancheggiato dagli stand degli editori, in un susseguirsi ordinato di copertine in bella mostra e di pile di libri. Nell'ampio spazio adiacente il mio sguardo ha scoperto altre file di stand. In breve: non solo un viale, ma un'intera, immensa città di libri.

Ai miei occhi, un vero paradiso!

Purtroppo mi sono persa l'intervento di Melania Mazzucco, presente alla manifestazione. Mi è dispiaciuto perché ho amato molto alcuni suoi libri (i pochi ricordi belli del periodo di reclusione al quale ci ha costretti nel 2020 la pandemia si lega per me alla lettura del suo grande e stupendo romanzo “Jacomo Tintoretto & i suoi figli. Storia di una famiglia veneziana”), ma purtroppo i miei tempi non coincidevano con quelli della sua presentazione e non ho potuto fare diversamente.

Nelle ore che ho trascorso alla manifestazione mi sono comunque consolata per questo incontro mancato: il tempo, a Testo, è letteralmente volato senza che me ne rendessi conto.

Che cosa ho fatto? Beh, ho ascoltato un paio di interventi dedicati al mestiere editoriale (la mia passione!), parlato con alcuni editori del mio lavoro (di quello già svolto non solo come autrice di romanzi ma anche nel mio ruolo ufficiale di ricercatrice, oltre che di quello programmato per il futuro) e curiosato molto tra i libri. Nella grande varietà di editori presenti (un bel numero) mi sono istintivamente orientata verso le aziende più piccole, meno note, più di nicchia, a me poco conosciute, facendo scoperte interessanti. Per il tempo che avevo a disposizione (purtroppo non tanto quanto avrei desiderato) ho invece trascurato le case editrici ultrafamose, i libri delle quali si trovano praticamente ovunque.

Sono rimasta un po' delusa dall'assenza di realtà decisamente innovative e meno tradizionali che, grazie al supporto digitale, si stanno sempre più affermando, ovvero le piattaforme di Self Publishing. È vero che tecnicamente non si configurano come editori, ma nell’ambito dell’editoria contemporanea mi è sembrato un peccato non trovare rappresentato in alcun modo l’interessante fenomeno dell’autopubblicazione. Mi ha stupita anche la scarsa presenza degli audiolibri, altra realtà degna di nota, in rapida espansione, che l’editoria tradizionale, però, considera forse ancora troppo poco.

Mi ha colpita e affascinata molto, invece, lo stand della stamperia braille della Regione Toscana, che produce testi secondo il metodo di lettura tattile a rilievo per i lettori non vedenti e ipovedenti.

Alla fine dei giochi, sono uscita da Testo con un piccolo bottino: ho acquistato un libro che riguarda i miei studi, un romanzo del quale vi parlerò sulle mie pagine social dopo che lo avrò letto e un bellissimo volume sul linguaggio dei fiori (chi conosce il mio romanzo “L’amica di famiglia. Storia di un amore” non troverà strano questo mio particolare interesse).


Per finire questo breve resoconto, lascio qui un piccolo consiglio e un promemoria risparmioso per gli acquisti di libri dagli editori in occasione delle fiere: qualora non sia esplicitamente evidenziato nello stand, chiedere comunque se viene applicato uno “sconto fiera” rispetto al prezzo di copertina.

Generalmente in queste occasioni, vendendo direttamente e senza intermediari, gli editori sono disposti, in maniera più o meno generosa, a concederlo ai clienti. Con ciò che si risparmia grazie agli sconti si può coprire, completamente o in parte, la spesa del biglietto di ingresso alla manifestazione (la percentuale recuperabile dipende ovviamente dal prezzo del biglietto, dal numero di libri che acquistiamo e dalla generosità degli sconti applicati dagli editori).

Avevate mai pensato prima a questa cosa? Io no! Però l'ho fatta a Testo!

Un saluto e a presto per altre chiacchiere librose!

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